Ri-Trarsi dal 30 Agosto-14 Settembre


Sabato 30 Agosto inaugurazione ore 18.30

Domenica 31 Agosto ore 10.00-12.00 | ore 17.30-19.00
Giovedì 4 Settembre e venerdì 5 Settembre ore 17.30-19.00
Sabato 6 Settembre e domenica 7 Settembre ore 10.00-12.00 | ore 17.30-19.00
Giovedì 11 Settembre e venerdì 12 Settembre ore 17.30.19.00
Sabato 13 Settembre e domenica 14 Settembre ore 10.00-12.00 | ore 17.30-19.00

Una fine che corrisponde a un nuovo inizio. Un nuovo inizio che beffa la fine. Una materia che consente all’arte di esistere, perché ne è supporto essenziale, ma che, allo stesso tempo, le ruba la scena facendosi essa stessa arte, costringendo il soggetto a ritrarsi per lasciare spazio a quello che, in genere, in un’opera non si nota (e non si guarda) mai: la tela stessa. Sulla base di questa sfida eclettica, quella di trasformare la materia in tela, e la tela stessa in arte, Andrea Boriani ha concepito il progetto Telealternative, fondendo in un unico e nuovo oggetto, arte figurativa, cultura geek e storia del 900. Il modo per farlo è stato quello di cercare, raccogliere, collezionare, tra robivecchi, mercatini e magazzini, vecchi floppy disk, giornali e libri. Materiali nati per essere supporto di idee quasi sempre solo scritte, e trasformarle in strumento e mezzo, più che semplice supporto, di arte visiva e figurativa. Così, nelle opere di Boriani, il soggetto ritratto nel dipinto si ritrae, per lasciare il posto a un’opera nell’opera, al supporto, alla tela che tela non è, alla materia che consente al dipinto di esistere e che dà, ad esso, vita e, soprattutto, concretezza, tangibilità e identità. Così, le opere di “Ri-Trarsi”, diventano caleidoscopi di livelli, immagini, e storie diverse. In primo piano ci sono le immagini femminili dipinte da Boriani, sorprese e rappresentate in momenti di quotidianità, che viene catturato e raccontato.



Il ri-tratto di Boriani - racconta la curatrice della mostra Tiziana Felisi - non è semplicemente la raffigurazione della donna, ma la rappresentazione di un momento di quotidianità. Un 'emozione vissuta in quell'istante. Quel preciso momento fermato e impresso sul supporto alternativo” In secondo piano, visibile solo quando la figura rappresentata si ri-trae, la tela stessa, e la storia che racconta. “Una tela bianca - dice Boriani - è uno spazio vergine, non ha una storia, non provoca emozioni, è uno spazio concettuale ma non è uno spazio contestuale; a me piace lavorare sull’esistente, su ciò che ha già una sua storia pregressa e, solo apparentemente, conclusa e compiuta. Per questo lavoro su pagine già scritte, come quelle di giornali o di libri, per questo uso vecchi floppy con etichette incollate o strappate, scritte relative a ciò che contenevano, residui di colla. Perchè da quei supporti usati ed esausti si ode l’eco della storia chi li ha usati, scritti, letti, vissuti. Quella storia potrebbe scomparire e perdersi, oppure potrebbe continuare a esistere nelle tracce che ha lasciato. Io, con il mio lavoro, voglio che non si perda, che continui a esistere, a parlare a provocare emozioni”. Il progetto Telealternative fa perno proprio su questo contrasto tra i piani di lettura e visivi, tra il racconto dell’immagine raffigurata e quella del supporto, creato usando materiali di scarto che mescolano e fondono, in un’unica e nuova esperienza, etica, storia contemporanea, racconto, circolarità e simbolismo.